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Feb 21, 2024

“2023 le basi per un salto quantico, 2024 si prepara innovazione digitale esponenziale. Anche a Bologna”: un convegno sull’innovazione digitale esponenziale

Ieri, 15 febbraio 2024, si è tenuto a Bologna il convegno “2023 le basi per un salto quantico, 2024 si prepara innovazione digitale esponenziale. Anche a Bologna!”, organizzato dell’ ASSI, di cui siamo soci.

L’evento ha visto la partecipazione di numerosi relatori di rilievo, che hanno affrontato diverse tematiche legate all’innovazione digitale esponenziale, con un focus particolare sull’impatto che questa avrà sugli equilibri geopolitici e sociali.

Roberto Baldoni, direttore dell’Agenzia Nazionale per la Cyber Security (ACN), ha aperto il convegno con un intervento sulle numerose facce del rischio cibernetico all’interno della vorticosa trasformazione digitale tra IA e calcolatori quantistici. Baldoni ha sottolineato come l’aumento dei rischi cibernetici vada di pari passo con l’avanzare dell’innovazione digitale, e ha evidenziato la necessità di una maggiore attenzione alla sicurezza informatica da parte di aziende, cittadini e istituzioni. Ha inoltre posto l’accento sulle sfide poste dall’intelligenza artificiale e dai calcolatori quantistici, che richiedono un impegno costante per la ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni di sicurezza. Inoltre, ha evidenziato come la Super AI possa rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale e globale se non adeguatamente controllata. È fondamentale, quindi, sviluppare la capacità di comprendere le strategie di questa tecnologia e di intervenire tempestivamente quando il suo comportamento diventa pericoloso.

È stato anche evidenziato come l’Europa sia dipendente da fornitori di cloud extra-europei, il che può creare vulnerabilità in termini di sicurezza nazionale. È necessario, quindi, sviluppare soluzioni cloud europee affidabili e sicure per ridurre questa dipendenza.

Per Baldoni, fare networking può giocare un ruolo chiave in questo processo, facilitando la collaborazione tra governi, aziende, ricercatori e sviluppatori. Attraverso la condivisione di informazioni e la collaborazione a progetti di ricerca, si può creare un ecosistema sicuro e affidabile.

 

A seguire, Marco Becca, Direttore presso IFAB – International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development, ha parlato del Tecnopolo e del Supercalcolo come risorse a supporto dell’innovazione del Paese.

Becca ha spiegato come il Tecnopolo, situato nel cuore della Data Valley emiliano-romagnola, rappresenti un centro di eccellenza internazionale per il supercalcolo, i Big Data e l’Intelligenza Artificiale. Offrendo infrastrutture all’avanguardia e competenze altamente specializzate, il Tecnopolo si pone come partner strategico per aziende e pubblica amministrazione, supportandole nello sfruttare al meglio le potenzialità delle tecnologie digitali. La sua mission è ambiziosa: realizzare progetti scalabili e di valore nazionale, fungendo da tessuto connettivo per l’intero ecosistema innovativo

Becca ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza di investire in ricerca e sviluppo per rimanere al passo con le evoluzioni in questo campo.

 

Successivamente è intervenuto Daniele Ottaviani, Responsabile Quantum Computing di Cineca, il quale ha esplorato le nuove frontiere derivate dall’utilizzo dei computer quantistici.

Cineca si configura come un partner strategico per la modernizzazione e l’ottimizzazione dell’efficienza di enti e istituzioni. Attraverso l’adozione di tecnologie all’avanguardia e la condivisione di obiettivi di sviluppo, Cineca offre un ventaglio di servizi informatici innovativi, con un focus particolare sull’istruzione superiore e la ricerca. In particolare, si impegna a:

  • Formare nuove competenze in questo campo emergente, attraverso corsi e programmi dedicati.
  • Partecipare attivamente a progetti europei e nazionali sul quantum computing, collaborando con altri enti di ricerca e università.
  • Offrire la possibilità di utilizzare computer quantistici a ricercatori e aziende, anche attraverso accordi europei.

Ottaviani ha però sottolineato che la tecnologia quantistica è ancora in fase di sviluppo. I computer quantistici attualmente disponibili non sono ancora in grado di funzionare perfettamente e necessitano di essere integrati con sistemi di computazione classica per ottenere la giusta potenza di calcolo.

Cineca, con la sua expertise e le sue infrastrutture all’avanguardia, si pone come leader nello sviluppo del quantum computing in Italia. L’obiettivo è quello di creare un ecosistema nazionale che permetta di sfruttare al meglio le potenzialità di questa tecnologia rivoluzionaria per il progresso scientifico e l’innovazione in diversi settori.

foto scattate durante il convegno

Dopo lo speech di Ottaviani, è stato il turno di Luciano Bononi, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Informatica – Scienza e Ingegneria dell’Università di Bologna, che ha offerto una panoramica del passaggio dal Computing classico al Quantum Computing

Ha illustrato le differenze tra le due tecnologie e i vantaggi offerti dal quantum computing, soffermandosi in particolare sullo stato di sovrapposizione: i qubit, a differenza dei transistor classici, possono essere in sovrapposizione di stati, assumendo contemporaneamente valori di 0 e 1. Questo permette di esplorare tutte le possibili soluzioni a un problema in un’unica elaborazione, esponenzialmente più veloce rispetto ai computer classici.

Tuttavia, il professor Bononi ha anche sottolineato le sfide da affrontare per realizzare il quantum computing a pieno regime; risulta, infatti, necessario sviluppare nuovi algoritmi e migliorare l’hardware. 

Come ha spiegato il professore, il quantum computing rappresenta una nuova frontiera con un enorme potenziale per rivoluzionare diversi settori, dalla medicina alla finanza. La ricerca in questo campo è ancora in corso, ma i progressi compiuti finora sono molto promettenti.

 

A seguire, Claudio Marcheselli, Board Manager presso Applied Innovation Makers e Co-founder in Fast Applications, ha presentato un esempio pratico di utilizzo dell’IA generativa nel contesto dell’utilizzo di macchine automatiche. Marcheselli ha illustrato il principio cibernetico di retroazione e ha mostrato come l’IA generativa può essere utilizzata per migliorare le prestazioni delle macchine automatiche, rendendole più efficienti e adattabili.

 

Verso il termine del convegno, sono intervenuti Massimo Vapori e Mauro Lenzi, rispettivamente Vice Presidente Esecutivo e Business Development Manager  di Present, che hanno trattato il tema dell’Intelligenza Artificiale Generativa per le Aziende: Presente e Futuro. Vapori e Lenzi hanno esplorato le potenzialità dell’IA generativa di trasformare il mondo aziendale, offrendo nuove opportunità per la crescita e l’innovazione.

Hanno mostrato come l’automazione di compiti ripetitivi e dispendiosi in termini di tempo possa supportare l’ottimizzazione dei processi.  L’IA, infatti,  è in grado di riassumere automaticamente grandi volumi di informazioni permettendo, per esempio, agli operatori di risolvere i ticket segnalati in tempi nettamente inferiori.

Un altro esempio interessante è l’utilizzo di chatbot, che possono interagire con gli utenti in modo naturale e intuitivo, fornendo loro informazioni e assistenza in modo automatizzato.

Due chiari casi di come l’IA possa essere impiegata per migliorare l’efficienza e la produttività in diversi settori. La sua flessibilità e il suo potenziale applicativo la rendono una tecnologia promettente per il futuro.

 

Carlo Odoardi, Professore di Psicologia dell’Imprenditorialità, Innovazione e dei Sistemi Integrati presso l’Università di Firenze, ha concluso il convegno con un intervento sulle nuove competenze necessarie per integrare l’innovazione organizzativa e tecnologica nei luoghi di lavoro. Odoardi ha evidenziato l’importanza di sviluppare nuove competenze per gestire al meglio la trasformazione digitale in corso, concentrandosi anche sulla cultura organizzativa. Ha spiegato che l’innovazione è possibile solo se si migliora il processo decisionale, attivando comportamenti resilienti e proattivi. Ha introdotto il framework dell’innovazione, che comprende la generazione, la promozione e la realizzazione delle idee, sottolineando che nella cultura italiana siamo abili nella generazione di idee, ma meno capaci nella promozione delle stesse. Infine, il professore ha identificato alcune competenze chiave, come la flessibilità, l’adattabilità e il pensiero critico, che saranno indispensabili per i lavoratori di domani. 

 

In conclusione, il convegno è stato un’opportunità preziosa per un confronto approfondito su temi di grande attualità: la tecnologia permea ogni aspetto della nostra vita, plasmando equilibri geopolitici e dinamiche sociali. In un mondo sempre più interconnesso, l’innovazione assume un ruolo di primaria importanza, influenzando la politica, l’economia, la cultura e la sicurezza.

L’ascesa di nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale generativa e i computer quantistici, ridefinisce i paradigmi e le dinamiche globali. Le implicazioni sociali della tecnologia sono profonde e ambivalenti: da un lato, offre nuove opportunità di crescita e sviluppo, favorendo l’accesso all’informazione, la democratizzazione e la partecipazione sociale; dall’altro, solleva interrogativi su privacy, etica e sicurezza.

Comprendere, dunque, l’impatto multiforme della tecnologia è fondamentale per costruire un futuro sostenibile e inclusivo.  

Per saperne di più sull’associazione ASSI, visita la pagina web ufficiale.